San Carlo da Sezze contemplando il mistero della Trinità della terra così immagina la vita celeste che conduceva in questo esilio: “Nel tempo rimanente che la Santa Famiglia dimorava a Nazareth, attendeva alla preghiera e a giovarsi di quell’oggetto di Dio e uomo del Bambino Gesù, ristretto in pochi panni e posto nella culla”.
La Santa Famiglia non era osservata né considerata per nulla, era tutta nascosta e ben poco si parla di quel prezioso tempo in cui Gesù visse a Nazareth nella sua Famiglia.
Gesù faceva tutto secondo la sua età: prima parlava e operava da bambino, poi da fanciullo, poi da giovane e operava con ordine e a tempo debito. Lavorava, pregava, riposava, si ricreava, tutto a tempo debito. Ecco dove sta la perfezione: nell’operare non già secondo la nostra volontà e le nostre inclinazioni, ma come l’obbedienza ci impone. Così tutte le nostre azioni, anche le più umili e ordinarie, diventano meritorie e si possono dire una continua preghiera. Gesù, Maria e Giuseppe saranno dunque i nostri modelli nelle opere esteriori e in tutto, con tali modelli, la vita ci diventerà facile e cara, e la santità sarà certa.
Esempio
Per onorare la Sacra Famiglia bisogna invocarla spesso in vita e in morte. – Sant’Andrea Avellino pensando spesso alla morte, si sforzava di mantenersi preparato con una vita illibata. Devotissimo di Gesù, Giuseppe e Maria, aveva di continuo i loro nomi sulle labbra e nel cuore. Giunto all’età di ottantotto anni, mentre stava celebrando la Santa Messa, fu colpito da un colpo apoplettico. Sopravvisse alcune ore e fu visto tremare, contorcersi e piangere: era Satana che, in atteggiamento orribile, lo minacciava di volergli portare via l’anima. Le persone che lo circondavano invocarono con gran fede i nomi di Gesù, Maria e Giuseppe e subito quell’anima benedetta si calmò e spirò tranquillamente.
Preghiera
Gesù, Maria e Giuseppe, dolce Famiglia di Dio, vogliamo essere tutti vostri, ora e per l’eternità! Vostri nelle consolazioni e nelle afflizioni; vostri nella salute e nella malattia; vostri in vita e in morte, per essere vostri anche nell’eternità beata. Amen.
Pratica. Tre atti di consacrazione di noi stessi al Signore.
Giaculatoria. Gesù, Giuseppe e Maria, tenetemi sempre in vostra compagnia.